In un mercato iper-competitivo dove la maggior parte delle PMI fatica a distinguersi , ogni imprenditore, marketer o hustler si pone la stessa domanda: come vendere di più nel 2025?
Che tu stia scalando una startup, gestendo una PMI o costruendo il tuo personal brand da freelance, padroneggiare le vendite non è più solo una skill: è la leva che decide se il tuo business vola o affonda. Il segreto? Un mix di hustle marketing, capacità di vendita fuori dagli schemi, e l’arte di trasformare ogni cliente in un ambasciatore del tuo brand.
Tuttavia, aumentare le vendite non significa solo investire in pubblicità o utilizzare l’ultimo tool del momento. È una combinazione di strategie intelligenti, relazioni umane autentiche e un mindset a prova di crisi. In questo articolo troverai consigli pratici, casi studio ispirazionali e spunti strategici per migliorare il tuo approccio a sales e marketing nel 2025.
Perché non stai vendendo quanto potresti?
Errori comuni nel marketing e nelle vendite
Gli errori nelle vendite non derivano solo da tecniche errate, ma da mentalità sbagliate. Uno dei più diffusi è pensare che vendere significhi “convincere a tutti i costi” le persone. La verità è che nel 2025, vendere significa risolvere problemi veri quindi è un atto di ascolto, non di persuasione cieca.
Chi parte con l’idea del “devo chiudere il contratto” senza ascoltare chi ha di fronte, si autosabota perché porta la propria attività ad una bassa conversione, caratterizzata da relazioni fragili e clienti insoddisfatti.
Allo stesso modo, esistono altri errori killer per le PMI. Come, ad esempio:
- Il loop dell’analisi: mesi persi a perfezionare offerte e processi, senza mai testarli davvero. Un MVP valido oggi vale più di un prodotto perfetto domani.
- La sindrome dell’ufficio: le vendite non si fanno dietro una scrivania. Si fanno parlando con clienti reali, raccogliendo segnali e testando reazioni alle proprie proposte.
A tutto questo si aggiunge un terzo blocco silenzioso ovvero la paura del rifiuto. Molti venditori o founder non chiedono e non propongono i propri servizi per timore di sentirsi dire “no”. Ma ogni “no” è un passo avanti verso un “sì” ben costruito.
L’importanza del mindset “hustler” nelle PMI e startup
Il termine “hustler” viene spesso frainteso. Non significa essere aggressivi o insistenti, ma determinati, reattivi, testardi in modo intelligente. È una forma di leadership operativa.
Il vero hustler:
- Agisce anche senza permesso
- Non si arrende al primo “non ora”
- Cerca connessioni reali, non script perfetti
Per startup e PMI, dove il tempo è poco e le risorse anche meno, questo mindset fa la differenza. Infatti, mentre gli altri aspettano il momento perfetto, l’hustler:
- Lancia versioni minime e le migliora strada facendo
- Sfrutta ogni contatto per creare valore reciproco
- Trasforma i vincoli in creatività: budget ridotto? Più ingegno, meno sprechi
Se aspetti l’approvazione o il momento ideale, sei già in ritardo.
Come Vendere di Più: il metodo “Show Up. Follow Up. Close.” di Steli Efti
Uno dei casi più noti di “vendita con mindset” è quello di Steli Efti, CEO di Close.com. Nel suo celebre talk “Go Home and Hustle Hard”, Steli Efti ha infatti condiviso tecniche e mindset pratici per chiunque voglia migliorare la propria capacità di vendita – che tu sia il founder di una startup o il CEO di una PMI. Se vuoi vendere di più, dimentica le teorie e inizia a fare queste tre cose: show up, follow up, close.
Di seguito lo riassumiamo in 3 step, ma se volessi vedere l’intervento da cui abbiamo preso ispirazione per questo blog post, puoi vederlo qua sotto.
1. Show Up – La base dell’hustle marketing
Steli racconta la storia di un giovane studente tedesco che voleva lavorare con lui. Dopo diversi tentativi di contatto via email, il ragazzo ha preso un volo per San Francisco, si è presentato direttamente in ufficio e si è assunto come stagista senza neanche chiedere il permesso. Risultato? Anni dopo è diventato il co-founder della sua startup.
👉 Lezione per te: Farsi vedere è la prima regola del successo. Non aspettare l’occasione perfetta, creala. Vuoi chiudere un deal? Chiama il cliente. Vuoi ottenere un meeting? Presentati di persona. Vuoi una partnership? Invia quel messaggio adesso.
2. Follow Up – Il potere della costanza
Sai qual è il più grande errore nelle vendite? Non seguire i contatti. Steli racconta di come ha mandato 48 email a un investitore prima di ricevere una risposta. Alla fine, il CEO gli ha scritto: “Apprezzo la tua perseveranza. Vediamoci domani.”
👉 Lezione per te: La maggior parte delle persone invia un’email, aspetta, e se non riceve risposta, si arrende. I migliori venditori non si fermano mai fino a ottenere un sì o un no chiaro. La parola che uccide le startup non è “no”, ma “forse”. Continua a seguire, con educazione e valore, finché ottieni una risposta.
3. Close – Il coraggio di chiedere
Uno dei problemi più comuni nelle vendite è che le persone hanno paura di chiedere la chiusura. Durante una presentazione, molti venditori finiscono il pitch con un generico “Fatemi sapere se avete domande” invece di dire chiaramente “Sei pronto a comprare?”.
👉 Lezione per te: Chiedi la vendita in modo diretto e frequente. Non aspettare il momento perfetto: il momento giusto è sempre adesso. Se il cliente dice no, chiedi cosa manca per far diventare quel no un sì.
Cosa significa davvero avere una mentalità da “Hustler”? In 8 punti chiave riassumiamo alcuni concetti che speriamo possano esserti utili
– Azione > Perfezione
Mentre perdi tempo a sistemare dettagli marginali, un vero hustler ha già testato la sua idea sul mercato. Quel tempo speso a perfezionare potrebbe essere tempo speso a conversare con clienti reali, raccogliere feedback e iterare. La differenza tra chi sogna e chi fa sta tutta in questa semplice scelta quotidiana.
– Superare la paura del rifiuto
Uno degli ostacoli più sottovalutati nel processo di vendita è la paura del rifiuto. Eppure, ogni “no” è una risposta preziosa. È il mercato che ti parla, che ti suggerisce dove migliorare, cosa affinare, come adattare la tua proposta. Accogliere un rifiuto con curiosità anziché con frustrazione può trasformare una perdita apparente in una lezione concreta. Il “no” ti aiuta a crescere, a diventare più preciso, più rilevante, più efficace.
– Vendere senza essere aggressivi
Vendere significa comprendere profondamente le esigenze del tuo interlocutore e guidarlo verso una soluzione reale. Le persone non comprano prodotti o servizi, comprano soluzioni ai loro problemi. E tra chi urla più forte e chi offre valore con autenticità, sarà sempre quest’ultimo a costruire relazioni più durature. Essere propositivi, in questo contesto, vuol dire mettersi a disposizione con competenza e rispetto, non forzare la mano.
– Adattare l’approccio al tuo business
Ogni business ha le sue dinamiche, ma ciò che conta è saper tradurre i principi universali della vendita nel proprio contesto. Per una PMI, ad esempio, la vicinanza al cliente è un vantaggio spesso trascurato. La relazione diretta, il volto umano dietro un servizio, la capacità di essere presenti quando serve davvero: tutto questo non si compra con l’advertising. Si costruisce, giorno dopo giorno, con attenzione e costanza. E quando a questo aggiungi strumenti agili, anche semplici, che ti aiutano a tenere traccia delle interazioni, a non perdere contatti caldi, a personalizzare il follow-up, la tua vendita diventa anche sostenibile.
– Strumenti che fanno la differenza
Non serve implementare sistemi complessi. Anche un CRM essenziale, ben utilizzato, può fare la differenza tra un’opportunità chiusa e una persa per distrazione. Monitorare, misurare, segmentare i lead non è solo una questione tecnica: è un modo per essere più presenti, più pertinenti, più efficaci.
– Automatizzare con intelligenza
Automatizzare alcune parti del processo commerciale è intelligente. Lo diventa ancora di più quando si sceglie cosa automatizzare e cosa no. Il primo contatto, ad esempio, dovrebbe sempre essere personale. È lì che si gioca la prima impressione, il primo aggancio, il primo scambio. Automatizzare non significa delegare l’umanità a una macchina, ma liberare tempo per usarla meglio, quando conta davvero.
– Creare contenuti che convertono
Vendere di più passa anche attraverso il modo in cui ti racconti. I contenuti, se ben fatti, non sono solo strumenti informativi: sono leve di fiducia. Non servono grandi budget per produrre contenuti che funzionano. Serve invece chiarezza, concretezza, utilità. Spiega come risolvi problemi, racconta i risultati ottenuti, mostra come lavori. E fallo con un linguaggio semplice, onesto, diretto. La semplicità è ciò che rende un messaggio memorabile.
– Il potere del personal branding
Nel mondo B2B, la fiducia si costruisce spesso molto prima del primo incontro formale. Il tuo profilo LinkedIn, il modo in cui condividi contenuti, le opinioni che esprimi pubblicamente: tutto questo racconta chi sei e come lavori. E spesso è più potente del sito aziendale o della brochure patinata. Investire nel proprio personal branding non è un esercizio di vanità, ma un modo per aprire conversazioni, costruire reputazione e farsi trovare quando qualcuno cerca esattamente quello che offri.
Per concludere: il segreto è iniziare
Vendere di più non è un mistero da svelare. È un processo fatto di presenza, costanza, chiarezza. È l’insieme di tante azioni semplici, ripetute con attenzione e intenzione. Non aspettare il momento perfetto: comincia con quello che hai, da dove sei, oggi. Perché ogni passo fatto oggi ti porterà più vicino al risultato di domani.
👉 Se vuoi costruire una strategia di vendita solida e sostenibile, contattaci. Ti aiuteremo a unire mindset, metodo e strumenti per far crescere il tuo business in modo autentico. A presto!